Soffrire ancora, soffrire meglio
La negazione e anestetizzazione continua e progressiva del dolore, tipica della società contemporanea, ha un effetto collaterale molto pericoloso: l'anestetizzazione della realtà, la sospensione della vita.
Il nuovo vangelo del capitalismo
L'Occidente laico non ha tanto abbandonato Dio, quanto trovato una divinità più esigente.
Il Codice dell'Estinzione: Ciò che 12 menti brillanti hanno visto e noi ignoriamo.
Da Dostoevskij alle Neuroscienze, la diagnosi è unanime: Il comfort non è una conquista, è un test evolutivo. E noi lo stiamo fallendo. Questo a...
Il Biscotto Quantico
Un breve racconto pre natalizio nato da una riflessione sul tema della trasparenza dei dati di addestramento dei LLM commerciali. Come si sa, oggi come oggi, nessuno sa con esattezza che dati abbiano usato OpenAi per addestrare ChatGPT, Anthropic per Claude, Google per Gemini. Che importa, si dirà. Importa, importa. Quei dati, la loro composizione, culturale, linguistica, epidemica, condizionano il modo in cui i LLM ci parlano, rispondono, costruiscono "opinione" spacciandola per conoscenza. Conoscere la composizione dei dati di addestramento è quindi questione di democrazia. Buona lettura.
La fragilità di chi non può ancora dire “io”
Una persona nasce due volte: biologicamente, quando arriva al mondo; simbolicamente, quando può finalmente dire “io”. Il nostro compito è custodire il tempo che separa queste due nascite.
Dire senza dire – Non dire, dicendo (V)
IL LATO OSCURO DEL PROVERBIO "IMPARA L’ARTE E METTILA DA PARTE"
Intervista ImPossibile a Jacques Lacan (IIP #13)
Desiderio e AI Oggi viviamo circondati da tecnologie che classificano, predicono e ottimizzano. In questo scenario, l’insegnamento di Jacques Lacan torna sorprendentemente attuale. Che cos’è l’Altro nel contesto dell’intelligenza artificiale? Che forma assume il desiderio quando interagiamo con dispositivi che non parlano ma calcolano? E che ne è del soggetto quando il linguaggio diventa un’infrastruttura tecnica e automatizzata? L’opera di Lacan ha trasformato il modo di intendere la psicoanalisi, rendendola un discorso rigoroso sul linguaggio e sul desiderio. Per lui l’inconscio non è un luogo oscuro colmo di pulsioni, ma una struttura composta da parole, segni e connessioni che seguono una loro logica interna. L’intervista impossibile che segue prova a rimettere in circolo il suo pensiero, facendolo risuonare nel presente e mostrando come il suo discorso continui a sollevare le domande fondamentali del nostro rapporto con l’AI, il potere e il desiderio.
Tutti parlano di AI, Python, velocità... ma io voglio parlarvi di un vecchio amico silenzioso: Java
Sì, avete capito bene. Quel linguaggio che molti considerano noioso è, in realtà, la spina dorsale del nostro mondo digitale. Vorrei spiegarvi, per chi non è un addetto ai lavori, perché Java è come il latino: una struttura rigorosa che ci insegna a pensare con disciplina in un mondo fluido e veloce in cui abbiamo bisogno di stabilità.
LA NAVE DEGLI SCIOCCHI: Quando mettere in dubbio l'efficienza ti rende un maniaco
La nostra vera libertà e il nostro peso impongono di rischiare il giudizio, nominare ciò che conta, decidere esplicitamente quali valori dovrebbero prevalere, invece di seguire ciecamente ovunque portino la "crescita del PIL" o la decantata "libertà personale". La sfida etica definitiva rimane: non se avere valori, ma quali e in quale ordine.
Dalla caverna allo schermo: la progressiva separazione tra corpo vissuto e corpo rappresentato
Questo saggio attraversa la storia della rappresentazione del corpo – dall'Egitto alla Grecia, dal Medioevo al Rinascimento, dal Barocco alle avanguardie, fino all'era degli schermi – seguendo un filo rosso preciso: la progressiva separazione tra corpo vissuto (il corpo sentito dall'interno, esperienza incarnata) e corpo rappresentato (il corpo visto, misurato, codificato dall'esterno).
LinkedIn e il culto dolce dell’inadeguatezza
LinkedIn nasce come strumento professionale, ma finisce spesso per trasformarsi in uno specchio deformante: un luogo dove il successo degli altri diventa misura di noi stessi. Queste righe provano a raccontare la psicologia silenziosa che si attiva mentre scorriamo la bacheca, tra annunci, promozioni e traguardi altrui.
Clara Schumann, una vera artista
Solo da poco tempo la figura di Clara Schumann (che da ora chiameremo solo Clara) sta emergendo, distaccandosi da quella esclusivamente di moglie del grande compositore Robert Schumann - bravissima pianista sì ma pur sempre subalterna.
Un viaggio da sogno: il Fantastan
Questa è la bozza di itinerario che abbiamo costruito nella nostra mente e che, tutto sommato, potremmo provare anche a concretizzare quanto prima, stanchi delle solite mete; sicuramente immaginiamo possa essere un viaggio ...fuori dal comune. Qualcuno è interessato a condividerlo con noi? Se invece avete voglia di immaginare altri viaggi (im)possibili, potrete trovare nuovi spunti in alcuni libri che, tra il serio e il faceto, vi consentiranno di dare libero sfogo alla vostra fantasia, oltre a informarvi su luoghi realmente esistenti e altri inventati e da reinventare con la vostra immaginazione; a questo proposito vi consigliamo di leggere prima di tutto “Le città invisibili” del grande Italo Calvino, edito da Einaudi; e poi “Sovietistan” di Erika Fatland, edito da Marsilio, e “Molvania” di Santo Cilauro, Tom Gleisner e Rob Sitch, edito da Rizzoli; perché il primo luogo in cui germogliano i viaggi è proprio nella nostra mente, soprattutto quando la realtà è dura da sopportare...
Defezione digitale e controllo algoritmico: filosofia della resistenza ai social network
Dopo ventidue anni e sei blocchi algoritmici in dodici mesi, ho chiuso il mio account su un importante social network professionale. Non si è trattato di un gesto impulsivo ma dell'esito necessario di un processo di erosione della possibilità stessa di dialogo autentico. Questa riflessione parte da un'esperienza personale per interrogare filosoficamente il controllo algoritmico, l'estrazione di valore dalle piattaforme digitali, e la possibilità di resistenza. Tra Foucault, Hirschman e Deleuze, esploro tre grammatiche della resistenza e propongo la defezione come atto politico consapevole in un'epoca di capitalismo della sorveglianza.
La motivazione definisce il profilo
Spesso la motivazione viene considerata un dettaglio che completa il profilo professionale. In realtà, è la competenza chiave che lo definisce. Esistono diverse tipologie di motivazioni, tutte importanti per diventare persone e professionisti straordinari.
L’era del soft-fanatismo digitale
La dissoluzione del dibattito pubblico, fra camere d’eco e frammentazione epistemica. Viviamo in un'epoca paradossale: mai nella storia dell'umanità abbiamo avuto accesso a una tale abbondanza di informazioni, eppure mai come oggi il dibattito pubblico è apparso così frammentato, polarizzato e impermeabile al confronto razionale. Questa contraddizione non è casuale, ma rivela una trasformazione profonda nelle strutture attraverso cui formiamo credenze, valutiamo evidenze e ci confrontiamo con posizioni divergenti. Al centro di questa trasformazione sta un fenomeno che merita particolare attenzione: l'emergere di quello che potremmo chiamare "soft-fanatismo cognitivo", una forma diffusa di chiusura epistemica che si manifesta non attraverso dogmi espliciti o ideologie rigide, ma attraverso l'isolamento algoritmico in camere d'eco informative.
La Morte dell'Eureka: Perché l'algoritmo sta uccidendo la tua genialità.
Il feed non è una finestra sul mondo, è uno specchio di comfort. E nessuno trova nuove terre guardando il proprio riflesso. Un'analisi su come il comfort digitale e la validazione algoritmica stanno distruggendo la nostra capacità di innovare. Per ritrovare il momento 'Eureka' (Kairos), dobbiamo rompere lo specchio di Narciso e abbracciare l'attrito.
La última mueca
Se presenta a sus nuevos amigos a la antigua usanza. No se descubre la muñeca. Ni la extiende. No se acerca a cada uno de ellos, frontalmente, con ojos muy abiertos para mostrar el iris. Pronunciar el propio nombre, sin otra identificación, ha caído en desgracia.
Conrad e il "punto nave" del nostro viaggio con l'AI
C'è un momento, nella navigazione, in cui il comandante deve fermarsi e fare il punto nave: verificare la posizione reale rispetto alla rotta prevista, misurare la deriva provocata dalle correnti, dagli errori accumulati. Non è sfiducia negli strumenti – è l'unico modo per evitare che una piccola deviazione diventi, nei giorni seguenti, una rotta completamente sbagliata. Forse è arrivato il momento di fare il punto nave della nostra relazione con l'intelligenza artificiale generativa. La proposta è semplice quanto radicale: spegnere, per qualche giorno, tutti i modelli generativi. Non come condanna, ma come esperimento diagnostico. Vedere cosa succede. Misurare cosa abbiamo delegato interamente e cosa, viceversa, abbiamo guadagnato. Capire quanto della nostra "forza muscolare cognitiva e critica" abbiamo già perso in questi due anni.
Oltre l’intelligenza artificiale: l’intelligenza ibrida tra creatività, apprendimento e responsabilità
L’intelligenza artificiale generativa obbliga a rivedere il modo in cui concepiamo creatività, e quindi identità; apprendimento, e quindi circolazione della conoscenza; etica, e quindi responsabilità. Non si tratta soltanto di stabilire che cosa l’IA può o non può fare, ma di chiarire che cosa vogliamo resti umano, cioè quali competenze intendiamo preservare e quali forme di convivenza vogliamo promuovere, ma anche che cosa vogliamo diventi l’umano. La tecnologia, per quanto potente, non decide al nostro posto: fornisce possibilità, invita a realizzare scenari. Spetta alle comunità politiche, alle istituzioni educative e ai singoli individui trasformare queste possibilità e opportunità in scelte coerenti con l’idea di umanità che intendono difendere e sviluppare.
Tesi di laurea come tesoro
Cresce nel nostro paese, nonostante ci si trovi ancora al di sotto della media europea, il numero dei laureati. Possiamo ben considerare la laurea non solo come conseguimento di un titolo di studio, non solo come completamento di un percorso formativo funzionale all'inserimento nel mercato nel lavoro. La laurea è anche, e sopratutto, formazione del cittadino adulto, attivo e responsabile. Una consolidata tradizione vuole che le il percorso di studi si concluda con un lavoro autonomo svolto da ogni studente: la tesi. Le tesi, a valle della valutazione critica della commissione di laurea, finiscono in archivio. Eppure ci sono tesi che meritano di essere trasformate in saggi, e pubblicate come libri con tutti i crismi da una casa editrice. Tramite questa trasformazione si potranno coltivare giovani autori e giovani lettori. La trasformazione della tesi di laurea in saggio stimola riflessioni a proposito di concetti e definizioni che tendiamo a dare per scontati: 'libro', 'saggio', 'monografia', 'autore', 'lettore'.
Come va il mondo. I disagi del manager
In un quadro socio-economico e politico dominato dalla finanza speculativa, appare sempre più necessario un agire autonomo, anticongiunturale dei manager. Proprio per questo gli spazi di azione e le leve in mano ai manager sono ridotti e sviliti tramite indirizzi e controlli provenienti dalla finanza speculativa.
LA FINE DELLA STORIA: Quando l'etica divenne opzionale
Quando l'etica divenne un corso elettivo, la civiltà scelse il suo veleno.
Ecologia e Intelligenza Artificiale (POV #13)
Timothy Morton e Massimo Chiriatti: due modi di pensare la coesistenza tra umani, macchine e pianeta Che cosa significa parlare di intelligenza artificiale in un mondo colpito dalla crisi climatica? È solo una questione di algoritmi e sostenibilità energetica, oppure l’AI ci costringe a ripensare le categorie con cui interpretiamo la realtà, la responsabilità e il vivente? Il confronto tra Timothy Morton e Massimo Chiriatti permette di affrontare la domanda da due lati opposti: il pensiero ecologico radicale e la cultura tecnologica del limite. Da una parte Morton, teorico dell’“iperoggetto”, dissolve le frontiere tra umano, macchina e biosfera, l’AI non è altro che un nuovo attore nella rete planetaria degli oggetti che ci precedono e ci eccedono. Dall’altra Chiriatti, economista e tecnologo, rivendica una postura umana e normativa, l’AI resta un “esecutore incosciente”, potente ma privo di semantica, che va ricondotto dentro un orizzonte etico e politico.