Critica della ragion demoniaca. Quali forze sono al comando della tua vita?
Anno:
2024
Casa editrice:
Feltrinelli

Critica della ragion demoniaca. Quali forze sono al comando della tua vita?

Fin dall’antichità il famoso motto “conosci te stesso” corrispondeva alla ricerca del proprio “daimon”, ovvero quella forza (o serie di forze) che oggi si impossessano e agitano la nostra esistenza. A volte i demoni sono nostri alleati, come quello di Eraclito, ma altre volte sono temibili avversari, come il demone di Cartesio.

La storia della filosofia è costellata da filosofi “indemoniati”. C’è Socrate, posseduto dal demone della maieutica e della curiosità; Spinoza, il cui demone è la libertà d’espressione; e, ancora, Kafka, posseduto dal demone del dubbio e dell’incapacità. E poi ci siamo noi: di quali demoni ci facciamo portavoce? E come possiamo riconoscerli, magari mettendoli a nudo e sconfiggendoli?

Oggi il demone dell’attenzione cerca di catturare le nostre vite in un gorgo di contenuti volti a far sentire la nostra voce; o quello della dopamina trasforma la realtà per la soddisfazione di bisogni effimeri. E quanto c’è da dire e pensare, poi, del demone dei social network, della popolarità, dell’amortalità? Ogni demone porta con sé caratteristiche particolari, punti di forza e talloni d’Achille, un certo timbro vocale e molta complessità. E senza poterli riconoscere non possiamo che esserne vittime.

Articoli correlati

Pensare criticamente

Un testo tratto dal mio ultimo libro 𝐍𝐎𝐒𝐓𝐑𝐎𝐕𝐄𝐑𝐒𝐎 -𝐏𝐫𝐚𝐭𝐢𝐜𝐡𝐞 𝐮𝐦𝐚𝐧𝐢𝐬𝐭𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐫𝐞𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐚𝐥 𝐌𝐞𝐭𝐚𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨. Mentre la tecnologia accelera e la macchina aspira a usare algoritmi metacognitivi, l’umano si scolora, il pensiero rallenta, perché è diventato anoressico, ha perso la sua capacità logica e critica, la sua lunghezza e profondità, la capacità di cogliere le relazioni complesse tra le cose, le situazioni e gli eventi, di trasformarsi in conoscenza e comprensione. Alla ricerca di senso, dobbiamo abbandonare pratiche onlife che hanno omologato e anestetizzato il sentire, omogeneizzato l’esperienza e cloroformizzato il pensare, dobbiamo impegnarci a costruire senso e a farlo insieme ad altri: non superficialmente ma andando in profondità, agitando la coscienza, esercitando la comprensione, adottando pratiche quotidiane fatte di piccoli passi, dalla forza assimilabile alla goccia che leviga qualsiasi roccia su cui cade per anni.