Dott.ssa in Filosofia (cultr. della mat.) e Sci. psicologiche. Formatrice filosofica per aziende. Counselor filosofica (Si.c.o Nr.A2415). Phd stud. Univ. di Vienna.

Fondatrce dii Orizzonti filosofici

Counselor filosofico-relazionale: cosa significa?
Con il singolo l'individuazione di ciò che manca e di ciò che ci fa stare bene; con i gruppi l'analisi e il sostegno alla crescita del gruppo.

In azienda : sappiamo scegliere la cosa giusta al momento giusto? Sappiamo leggere e poi cogliere le possibilità che ci si presentano? Si può fare, sviluppando la capacità critica e il pensiero creativo, controfattuale. Come va con i colleghi? Comprendiamo le dinamiche alla base delle relazioni ? Sarebbe un gran bel lavorare.
Insieme al team di Orizzonti filosofici (un divulgatore scientifico di astronomia e un pedagogista), fornisco strumenti per rendere più ricca la cassetta degli attrezzi con cui lavoriamo nel quotidiano, che troppo spesso si presenta complesso.

A scuola sviluppo del pensiero critico, gestione delle relazioni e sviluppo delle emozioni: quando un alunno ha difficoltà ci chiediamo il perché ? Lo facciamo insieme? Aiuterebbe moltissimo! I docenti non debbono essere lasciati soli: insieme si hanno sguardi diversi e l'orizzonte si allarga.

Il counselor filosofico relazionale, specie se con percorsi formativi ulteriori, può aiutare in tutti questi ambiti: come disse Hegel, la coscienza si fa autocoscienza nell'incontro con l'altro!

Contatto


Comprendere il funzionamento della democrazia è sempre più necessario, per difenderla

Negli ultimi decenni, le democrazie occidentali hanno attraversato trasformazioni profonde e spesso turbolente. L’entusiasmo per l’espansione della democrazia dopo la Guerra Fredda ha lasciato il posto a una fase più complessa, segnata dall’ascesa dei populismi, dalla crisi della rappresentanza politica e dal crescente scetticismo nei confronti delle istituzioni. I partiti tradizionali faticano a mantenere il consenso, mentre i nuovi movimenti politici – spesso caratterizzati da un forte uso dei social media e da una retorica anti-establishment – ridisegnano il panorama politico.

“Oltre i cigni neri” di Piero Dominici: Errore e complessità.

Viviamo in un’epoca dominata dalla tecnologia, dall’automazione e dall’ossessione per il controllo. Ci illudiamo di poter prevedere tutto, di eliminare l’errore e di semplificare la realtà, ma è davvero possibile? Piero Dominici, nel suo saggio Oltre i cigni neri. L’urgenza di aprirsi all’indeterminato (prefazione di Edgar Morin), ci invita a ribaltare questa prospettiva e ad abbracciare la complessità.

Purpose? Telos

Negli ultimi anni, nel mondo aziendale, così affascinante quanto perturbante, abbiamo assistito a un passaggio significativo, espresso dal linguaggio in termini di “mission” e di “purpose”: quando ogni dipendente si era abituato a parlare di mission, di vision, attraverso una allocuzione più o meno dichiarata, il purpose aziendale ha preso il sopravvento. Da dichiarazione d’intenti il termine ha preso possesso del valore di principio guida, che può orientare l’azione dell’azienda, definirne la sua cultura e influire sui risultati economici. Ha senso, però, escludere uno o più termini di questa triade linguistico-concettuale?

Errore-Umano. Tra limite e possibilità

L’errore non è un elemento accidentale della conoscenza, né un semplice inciampo nel percorso del pensiero, ma una manifestazione essenziale della condizione umana. Esso non rappresenta una mera privazione o un limite da colmare, bensì l’apertura stessa al divenire, il segno di un’intelligenza che si misura con l’incompletezza e con la necessità di trascendersi. Ogni atto cognitivo autentico si radica in questa dialettica tra ciò che è dato e ciò che può essere ripensato, tra la stabilità del sapere e la sua continua ridefinizione. Lungi dall’essere una deviazione dalla verità, l’errore ne costituisce il motore segreto: disarticola le certezze consolidate, introduce uno scarto nell’ordine del già noto e rende possibile l’emergere di nuove prospettive.

La necessità ontologica dei cigni neri

Un sistema educativo che promuove il pensiero critico aiuta l’individuo a confrontarsi con l’errore non come un difetto, ma come un segno di sviluppo, un luogo di riflessione. In conclusione, la riflessione sull’errore e sull’intelligenza artificiale ci porta a una comprensione profonda della condizione umana. L’errore non è solo un incidente nel processo di apprendimento, ma una manifestazione della nostra finitezza.

Critical Thinking and Transilience: Possible Answers to Invisible Poverty

A paper that highlight the importance of a theoretical key, with strong references to the current Italian and European social context, which analyses poverty as a complex and multidimensional phenomenon, rooted in the interdependence between economic, cultural and social factors. Such poverty, defined for this reason as invisible, hinders access to tools for understanding and transforming reality and has deep cultural roots, of which disinformation is only one aspect.

Desiderio e Tempo: l’attualità interrogante di una lettura, francese

Durante gli anni trenta del secolo scorso A. Kojève con i suoi scritti (1935, sulla Revue d’histoire et de philosophie religieuse) e i suoi corsi (seminario su Hegel del 1938-1939), rileggendo pensiero hegeliano, in particolare i testi hegeliani pubblicati nel periodo jenese negli anni a cavallo tra il 1801 e il 1805, produce una influenza profonda sul pensiero francese. Kojève lesse e interpretò Hegel in maniera senza dubbio étonnante, trasformando il testo hegeliano in un’antropologia filosofica e la dialettica hegeliana in una pratica politica rivoluzionaria, davanti a un pubblico esterrefatto e al tempo stesso grandemente affascinato e che annoverava fra i suoi nomi, come si desume dall’annuario dell’Ecole, Jacques Lacan, Georges Bataille, Maurice Merleau-Ponty, Raymond Queneau, Gaston Fessard, Eric Weil, Raymond Aron, Georges Gurvitch, Jean Hyppolite, Robert Marjolin, a volte André Breton e una volta anche Hannah Arendt

Ancora Foucault? Follia.

La riflessione foucaultiana sulla follia permette di cogliere quelli che, ancora oggi in molte realtà, sono aspetti condizionanti la visione del disagio psichico, percepito come specchio deformante delle nostre paure.