Testi
Frammenti da un mondo improduttivo (raccolta di poesie)
Una selezione di poesie tratte da un'opera poetica e letteraria che si alimenta e cresce nel tempo. Un lavoro perseverante per dare voce a ciò che il mondo attuale ritiene superfluo, non necessario, ma proprio per questo assolutamente vitale da raccontare e condividere.
Sentirsi diversi e all’antica
La consapevolezza di essere diversi può portare a ricercare l’anonimato. O semplicemente a sognare un mondo diverso, all’antica, non ancora governato dalle macchine e dalla loro pervasiva penetrazione nella vita di ogni giorno. Ecco che allora, mentre tutti ormai sognano Metaversi mirabolanti, ChatGPT dall’attrattiva e ambigua parlantina, c’è chi si ritrova a sognare mondi all’antica, abitati da diversi, persone solitarie, amanti della solitudine e dell’isolamento, refrattari a ogni forma di celebrazione e visibilità online, persi dentro libri di filosofia, in ascolto di Arvo Part, Leonard Cohen, David Darling e Jan Garbarek.
La crisi che continuiamo a non voler vedere
Un semplice racconto per evidenziare quanto siamo negligenti nell'approfondire, capire l'innalzamento della temperatura e il cambiamento climatico in corso. Serve agire con urgenza ma per farlo bisogna saper fare delle scelte, forse anche scelte radicali. Non basta la consapevolezza, serve assumersi la resposnabilità dell'agire. Unica possibilità rimastaci per coltivare la speranza di un futuo ancora umano e possibile.
Parlando e poetando di solitudine
Arriva un momento della vita in cui le antiche certezze crollano, quelle certezze su cui avevamo costruito la nostra identità giovanile, quelle certezze che ci avevano dato la spinta all’azione, la forza per cercare la nostra strada nella società.
Salpare in cerca di conoscenza. Cosa ci insegna l'amicizia perduta tra Robert FitzRoy e Charles Darwin
Nella mattinata del 27 Dicembre 1831 il Beagle, sloop della Royal Navy accuratamente modificato e riattrezzato in funzione dello scopo del viaggio e delle avverse condizioni atmosferiche che lo attendono, salpa dal porto di Plymouth.
We will not be able to set efficient rules framing development and use of AI
Interview of Carlo Mazzucchelli with Dr Emmanuel R. Goffi, AI Ethicist | Head of Studies with the Human Technology Foundation, published on SoloTablet in 2023. "The topic of artificial intelligence is indisputable more than others for it clearly suggests the risk and the challenge that all humankind is faced with. This risk has been underestimated and this challenge has probably been embraced superficially by many. "
Metaverso e Nostroverso
Viviamo un’era tecnologica caratterizzata dalla sparizione del corpo, trasformatosi ormai in profilo digitale, avatar, simulacro, semplice riflesso dentro uno schermo specchio. Senza dover attendere il Metaverso, siamo già dentro mondi virtuali nei quali viviamo pseudo-vite digitali determinate da codici stranieri (software), algoritmi e intelligenze artificiali. Mentre aspettiamo di vedere il “Metaverso mondo” che ancora non esiste, è arrivato il tempo del disincanto, del distacco, dell’andare oltre ed altrove. Per farlo bisogna praticare l’Oltrepassare: pensare, porsi delle domande, approfondire, scegliere. Con l’obiettivo di recuperare una socialità incarnata, il con-tatto con l’Altro inteso come persona con la quale ritrovarsi, cambiare il ritmo della propria vita e tornare a esistere, davvero.
Il linguaggio del futuro si nutre di utopie
Negli anni passati, per un lungo periodo di tempo la parola “futuro” è stata poco utilizzata, quasi dimenticata, perchè il presente era stabile e soddisfacente, non si avvertiva la necessità di proiettarsi troppo in avanti per prevedere qualcosa di diverso, bastava godersi il momento e cercare di prolungarlo il più possibile. Oggi lo scenario è cambiato e la parola “futuro” torna ad essere massicciamente presente in tutte le forme di comunicazione; articoli, libri, trasmissioni, marketing di prodotti e servizi, convegni. Ma analizzando il linguaggio che viene utilizzato per dipingere il futuro, sorge spontaneo qualche dubbio sul significato di questa riabilitazione. Poiché viviamo in un tempo in cui le parole sono spesso disconnesse dai loro reali significati, siamo veramente consapevoli di cosa voglia dire pensare il futuro e di come se ne debba parlare?
L’epoca della tristezza
Viviamo da tempo una realtà fatta di passioni tristi, di insicurezza e incertezza che si trasformano in tristezza. Una tristezza per molti insopportabile che genera sofferenza, malessere psichico, angoscia e incapacità di ritrovare (la luce) la speranza.
Con Elon Musk ha vinto la tecnocrazia
Una riflessione critica sulle elezioni americane che hanno evidenziato il ruolo della tecnocrazia nel disegnare e controllare gli scenari futuri del mondo. Con effetti collaterali tutti da scoprire, analizzare e valutare. La riflessione critica è necessaria perché la rivoluzione tecnocratica in atto non è stata compresa nella sua radicalità, potenza e profondità.
Imparando dalle piante
“Il mondo vegetale, descritto da Stefano Mancuso come una rete decentralizzata e collaborativa, si rivela essere un modello perfetto per i team Agile. In un progetto software, infatti, non c’è un’unica entità che prende tutte le decisioni: ogni membro del team, dal Product Owner agli sviluppatori, contribuisce attivamente, in una sorta di intelligenza collettiva.”
Dove è finita la nobile disciplina della psicologia?
Che senso ha dire "la tecnologia è un acceleratore di probabilità, che ci può aiutare ma non guidare"?
Dall’invidia al momento presente: filosofia e intelligenza emotiva sul lavoro
La vita, con tutte le sue imperfezioni, è una continua ricerca di significato. E in questo viaggio, anche un’emozione come l’invidia o una tempesta inaspettata possono guidarci verso una maggiore consapevolezza e una serenità più profonda.
Tecnologia critica
La critica è necessaria. Serve a mettere in discussione i modelli correnti proponendo nuovi approcci basati sulla lentezza, sulla maggiore attenzione agli strumenti che usiamo, sulla relazione e non sulla connessione, sull’esperienza incarnata. Bisogna riconoscere che dispositivi, piattaforme, robot, algoritmi ci stanno rendendo meno umani, simili a macchine, che la tecnologia ha impatti sull’umanità intera incidendo sui nostri sensi e pensieri, sulle decisioni e i giudizi, sull’attenzione, sui desideri, sul nostro essere cittadini, sulle nostre relazioni, su come ci informiamo e rimaniamo informati, persino sulla comprensione della realtà, di cosa significhi essere umani, di chi siamo e cosa dovremmo fare per costruire i nostri possibili futuri.
La rete “che il giovane con un balzo scavalca”
Nella società odierna “ognuno ha il suo fardello” da portare, ognuno ha il suo peso da sostenere, ma bisogna imparare ad ascoltare...
LA CARNE, racconto di Virgilio Piñera
"Successe con una gran facilità, senza alcuna pretestuosa stravaganza. Per motivi che non è il caso di acclarare, la popolazione soffriva di mancanza di carne. Erano tutti in subbuglio e si fecero commenti più o meno amari, fino ad abbozzare certi propositi di vendetta. Però, come sempre accade, le proteste rimasero mere minacce, e subito si poté vedere quel popolo afflitto ingurgitare i più disparati vegetali. Solo che il signor Ansaldo non seguì l’ordine generale. Con grande tranquillità si mise ad affilare un enorme coltello da cucina, quindi, calatosi i pantaloni all’altezza delle ginocchia, tagliò dalla sua chiappa sinistra un sontuoso filetto. Dopo averlo sciacquato, lo marinò con sale e aceto, lo scottò – come suole dirsi – sulla griglia, per friggerlo infine nella grande padella delle tortillas della domenica."
Riflessioni filosofiche sul futuro e su come immaginarlo
Una riflessione filosofica sul futuro come esercizio complesso nell'uso della capacità umana di immaginazione, condizionata da stereotipi basati sulla linea temporale passato-presente e dallo scetticismo sulla possibilità di fare previsioni sensate.
Il mito della culla
Una libera trasposizione del mito della caverna di Platone
Dio denaro, unica “divinità” venerata oggi sulla terra
Le parole magiche che accompagnano questo “miracolo” si chiamano “Progresso, Crescita e Sviluppo”: peccato (veramente un peccato!) che qualcuno resti ai margini di questa triade (o Trinità): i circa 6 miliardi di poveri sparsi in ogni angolo del mondo.
Il filosofo non deve limitarsi a scuotere la testa
Una intervista con il filosofo Giuseppe Goisis che richiama il filosofo a non limitarsi a scuotere la testa e gli Accademici. a fare un po’ di silenzio nelle loro aule, per lasciare entrare la vita.