L’intelligenza sprecata

In un’epoca che proclama la centralità del pensiero ma premia l’automatismo, questo saggio affronta una delle contraddizioni più radicate nel mondo del lavoro contemporaneo: l’intelligenza viene richiesta, ma raramente ascoltata. Tra riunioni inconcludenti, micromanagement paralizzante e tecnologie che promettono efficienza mentre semplificano la complessità dell’umano, si consuma il paradosso dell’organizzazione moderna. Un viaggio critico dentro l’ossessione per il controllo e la paura della decisione, dove la leadership si riduce a gestione dell’immagine e la collaborazione a strategia di sopravvivenza. Un testo che disobbedisce con rigore, scritto per chi non si accontenta più della forma senza sostanza.

Thomas Mann e i Buddenbrook: La maschera del ruolo

Thomas Mann nasce a Lubecca nel 1875 nel seno di una ricca e colta famiglia di commercianti. La vocazione letteraria è precoce: a venticinque anni, agli albori del ventesimo secolo, pubblica 'I Buddenbrook', grande romanzo di settecento pagine che parte dalla autobiografia per affrontare il tema che resterà al centro di tutta la vastissima produzione successiva. Il tema: l'eredità della cultura borghese e liberale, i suoi valori perenni, áncora e bussola di fronte ai grandi problemi contemporanei.

Spinoza, non Maslow. Affetti, non motivazioni

"Dopo Maslow, nel campo della psicologia delle organizzazioni, è stato detto ben poco di nuovo", dice un noto accademico, durante l'incontro del Comitato Scientifico di una rivista dedicati agli studi organizzativi e di management. Mi soffermo a pensare: l'opinione mi pare abbastanza arrischiata. Mi vengono in mente altri studiosi, degni secondo me di attenzione tanto, o anzi, secondo me, più di Maslow: Bion, Winnicott, Elliott Jaques, Weick, Wenger, per non di dire di italiani come Spaltro e Pagliarani.

Turn The Ship Around! – Filosofia della leadership tra controllo cognitivo e complessità

L’articolo esplora il tema della leadership adottando una prospettiva filosofica ispirata alla filosofia della mente e alla teoria della complessità. A partire dalla tradizionale distinzione tra gestione dei compiti e gestione delle relazioni all’interno di un team, il testo riflette sulla natura multidimensionale dell’ambiente organizzativo e sulla necessità di ripensare la figura del leader come regolatore di flussi informativi e relazionali, piuttosto che come semplice decisore. Il dialogo tra neuroscienze cognitive e filosofia della complessità offre l’occasione per interrogarsi su un modello di leadership che non si limiti a imporre ordine, ma sappia navigare la complessità, adottando una forma di controllo selettivo e situato, capace di riconoscere la pluralità dei conflitti e delle dinamiche in atto. Un intreccio tra filosofia, scienza cognitiva e teoria organizzativa.

Addio alle armi: etica e origini del pensiero negoziale

È difficile stabilire il momento in cui gli esseri umani sono stati capaci di inventare uno strumento in grado di sostituire la guerra per risolvere i loro conflitti. Tracce in questa direzione si possono trovare nella storia di molte civiltà fin da tempi remoti. Eppure, l’arte della negoziazione fatica a liberarsi di un male antico che ha le sue radici proprio nella guerra. Per millenni gli esseri umani hanno risolto le loro contese, e continuano a farlo, attraverso la lotta, lo scontro fisico, la guerra, accettando di concedere, ed essere quindi disposti a mediare, solo se sconfitti. E questo spiega quanto sia difficile risolvere i conflitti, e quanto questo dipenda, non tanto dalla situazione, quanto dalla nostra disponibilità e capacità di  pensare e agire in modo diverso.

La Leadership Sostenibile: un nuovo paradigma

L’immagine del leader come persona forte e carismatica permane nel tempo nonostante i tanti tentativi di attribuirgli una luce diversa. Rappresentazioni da cui derivano le ormai logore distinzioni tra capo e leader. Perché nella differenza tra chi comanda e basta e chi dimostra le capacità di saper guidare, resta comunque quello scalino - “one up one down” - capace, nella sua staticità, di generare innumerevoli tensioni e conflitti. Il primo passaggio per poter attingere all’idea di una leadership sostenibile consiste quindi nel riuscire a riformulare quell’apparente contraddizione. Attribuire un significato diverso all’inevitabile asimmetria di relazione, da intendersi sempre come una qualità temporanea del processo d’influenza e mai come una rendita di posizione stabile nel tempo.

Gedeon Kunda: "Engineering culture"

"Questo libro è stato concepito con l'obiettivo di indagare, descrivere e valutare la realtà che si cela dietro la retorica della cultura aziendale. La tesi da me sostenuta è che l'idea di sviluppare culture forti rappresenta lo stato più recente dell'evoluzione storica dell'ideologia manageriale verso il controllo normativo - il cui obiettivo è quello di legare i cuori e le menti dei dipendenti agli interessi dell'impresa".