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Analizzare un film significa distinguere tra narrazione, estetica, simbolismo e contesto culturale: questo esercizio stimola la mente a riconoscere schemi e relazioni, anche in ambiti non pienamente dominati, che si rivelano competenze essenziali per affrontare sfide complesse in qualsiasi ambito. Questo articolo mostra come l’analisi di un film possa rafforzare le competenze analitiche, il pensiero critico e la proprietà di linguaggio di chiunque desideri affrontare sfide complesse con il supporto dell’AI.


Gli ingredienti base del nuovo panorama che l’AI va delineando sono, da un lato, una tecnologia sempre più potente da poter agire autonomamente su un numero sempre più ampio di attività, lasciando supporre che il “fare” sarà sempre più delegato alle macchine, e dall’altro la possibilità (se non la necessità) di “pensare” e progettare ad un livello sempre più astratto e con una visione di insieme, con la quale affrontare la complessità dei problemi e delle opportunità intrinseche a questo nuovo scenario globale.

Per sfruttare al meglio l’AI, è quindi fondamentale sviluppare speciali competenze come la capacità di approfondire problemi articolati, esplorare ambiti interdisciplinari, distinguere tra ciò che si sa e non si sa, e utilizzare modelli e linguaggi ricchi di significato.

Queste competenze non sono facili da descrivere o insegnare. Proviamo a spostarci allora nel campo dell’analisi critica di un film, che può rappresentare un utile esercizio per svilupparle, poiché richiede di interpretare strutture narrative complesse, esplorare aree di senso interdisciplinari e multisensoriali, e utilizzare un linguaggio evocativo ma non ambiguo. Proviamo a discutere con l’AI, per esempio, dell’ultimo film di Salvatores, “Napoli, New York”, per verificare se ci aiuta a focalizzare e comprendere di quali competenze stiamo parlando.

Questo articolo mostra come l’analisi di un film possa rafforzare le competenze analitiche, il pensiero critico e la proprietà di linguaggio di chiunque desideri affrontare sfide complesse con il supporto dell’AI.

E' fondamentale sviluppare speciali competenze come la capacità di approfondire problemi articolati, esplorare ambiti interdisciplinari, distinguere tra ciò che si sa e non si sa

1. La serendipidità comporta dei rischi

A domande generiche, fuorvianti o tendenziose non possono che corrispondere risposte generiche, evasive o influenzate. Un’interrogazione superficiale può essere utile all’inizio a scopo esplorativo, ma rischia di attirare l’attenzione su aspetti secondari, solo perché proposti per primi. Per esempio:

[io] Nel 2024 è uscito il film “Napoli, New York”. Lo conosci?

[ChatGPT] “Napoli — New York” è un film diretto da Gabriele Salvatores, uscito nel 2024. Segue le vicende di due giovani orfani napoletani, Carmine e Celestina, che nel 1949 decidono di imbarcarsi clandestinamente su una nave diretta a New York. Il film esplora il loro viaggio pieno di speranza e difficoltà, riflettendo il sogno americano di molti italiani dell’epoca. Diretto da Gabriele Salvatores, il film è un racconto emozionante di coraggio e di ricerca di un futuro migliore.

[io] “Perché dovrei scegliere di vederlo?”

[ChatGPT] I film di Gabriele Salvatores sono noti per esplorare temi di viaggio, avventura, e crescita personale. Spesso i suoi lavori presentano personaggi che si trovano in situazioni straordinarie o di trasformazione, come in “Mediterraneo” o “Io non ho paura”. La sua regia è caratterizzata da un forte senso visivo, una narrazione emotiva e un’attenzione ai dettagli umani. Inoltre, i suoi film spesso contengono una riflessione sociale e culturale, con un tocco di poesia e umorismo.

[io] “Quindi se Salvatores è noto per esplorare il tema dell’avventura, come lo interpreta in questo film?”

[ChatGPT] In “Napoli — New York”, Gabriele Salvatores interpreta il tema dell’avventura attraverso il viaggio dei due giovani protagonisti, Carmine e Celestina. La loro traversata clandestina verso New York è un simbolo di speranza e di ricerca di una vita migliore. Salvatores usa l’avventura per mostrare il coraggio, la determinazione e la crescita dei personaggi in un contesto storico difficile. La pellicola esplora anche il tema dell’identità e del cambiamento, mostrando come l’avventura influenzi profondamente le vite dei protagonisti.

[io] Vorrei altri stimoli. Dimmi qualcosa di più del film: regia, attori, fotografia, musiche, citazioni…

[ChatGPT] “Napoli — New York” è un film drammatico del 2024 diretto da Gabriele Salvatores, basato su un soggetto inedito di Federico Fellini e Tullio Pinelli. La trama segue due giovani orfani napoletani, Carmine e Celestina, che nel 1949 si imbarcano clandestinamente su una nave diretta a New York, sperando di trovare una vita migliore e di ricongiungersi con la sorella di Celestina, emigrata anni prima.

Regia: Gabriele Salvatores, noto per film come “Mediterraneo” e “Io non ho paura”, porta sullo schermo una storia che mescola elementi fiabeschi e realismo, esplorando temi come l’emigrazione, la speranza e l’amicizia. La sua regia è stata apprezzata per la capacità di combinare una narrazione emotiva con un’estetica visiva curata.

Attori Principali: Pierfrancesco Favino nel ruolo di Domenico Garofalo, il commissario di bordo della nave. Dea Lanzaro interpreta Celestina, una bambina di dieci anni orfana e determinata. Antonio Guerra è Carmine, un dodicenne che vive di espedienti nei quartieri poveri di Napoli. Omar Benson Miller nel ruolo di George, un cuoco afroamericano che lavora sulla nave….

Fotografia: La direzione della fotografia è affidata a Diego Indraccolo, che ha creato un’atmosfera visiva che richiama l’epoca post-bellica, con una particolare attenzione ai contrasti tra la Napoli devastata dalla guerra e la promettente New York. La fotografia è stata elogiata per la sua capacità di evocare emozioni e di immergere lo spettatore nell’ambientazione storica.

Musiche: La colonna sonora è composta da Federico De Robertis, collaboratore abituale di Salvatores. Le musiche spaziano da brani della tradizione napoletana a pezzi americani dell’epoca, contribuendo a creare un ponte culturale tra le due città e ad arricchire l’atmosfera del film.

Citazioni e Riferimenti: Il film contiene riferimenti alla letteratura per ragazzi e al cinema neorealista italiano, con omaggi a opere di Dickens, Stevenson e Rossellini. Inoltre, la scelta di un tono fiabesco richiama l’influenza di Fellini, il cui soggetto originale ha ispirato la sceneggiatura. Una citazione significativa del film è: “Nu guaglione nun se vende ‘a dignità”, che sottolinea l’importanza della dignità e dell’integrità personale.

“Napoli — New York” è stato accolto positivamente dalla critica, che ha apprezzato la combinazione di elementi fiabeschi e realismo, la regia sicura di Salvatores e le interpretazioni convincenti del cast. Il film è stato distribuito nelle sale italiane a partire dal 21 novembre 2024.

Per ulteriori dettagli sul cast e sulla produzione, è possibile consultare la scheda del film su MYmovies.

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2. Domande troppo orientative o veri depistaggi

Trovando interessante il tema del viaggio, è naturale desiderare di approfondirlo, ma questo si rivela presto un passaggio prematuro dall’iniziale divergenza alla successiva convergenza. L’AI si concentra sull’avventura come viaggio di crescita personale, ma manca una riflessione più profonda sul messaggio del film e, in definitiva, una risposta pertinente alla domanda se valga la pena vederlo e cosa aspettarsi.

[io] “Quindi, riprendendo l’analisi nella pagina di MyMovies che hai linkato, ed eventuali altre analisi disponibili in rete, come interpreta il tema dell’avventura in questo film il regista?”

[ChatGPT]: In “Napoli — New York”, Gabriele Salvatores affronta il tema dell’avventura attraverso una narrazione che mescola elementi fiabeschi e realismo, creando un viaggio di formazione per i giovani protagonisti, Carmine e Celestina. Il regista utilizza l’avventura come metafora della ricerca di una vita migliore, esplorando temi universali come l’emigrazione, la speranza e la resilienza. La traversata clandestina dei due bambini dall’Italia agli Stati Uniti rappresenta non solo un percorso geografico, ma anche un viaggio interiore verso la maturità e la scoperta di sé. Salvatores, ispirandosi a un soggetto inedito di Federico Fellini e Tullio Pinelli, adotta un tono fiabesco per raccontare questa storia, conferendo al film un’atmosfera sospesa tra sogno e realtà.

La scelta di ambientare il film nel dopoguerra, in una Napoli devastata, accentua il contrasto tra la durezza della realtà e l’idealizzazione del “sogno americano”, enfatizzando l’avventura come strumento di evasione e speranza. Inoltre, la rappresentazione dei personaggi secondari, come il commissario di bordo Domenico Garofalo interpretato da Pierfrancesco Favino, arricchisce la narrazione, offrendo figure di riferimento che guidano e sostengono i protagonisti nel loro percorso. La fotografia di Diego Indraccolo e la colonna sonora di Federico De Robertis contribuiscono a creare un’atmosfera evocativa, sottolineando i momenti chiave dell’avventura e amplificando l’impatto emotivo della storia. In sintesi, Salvatores interpreta il tema dell’avventura in “Napoli — New York” come un viaggio di crescita e trasformazione, utilizzando elementi fiabeschi per raccontare una storia profondamente umana e attuale.

Per quanto più argomentata, la risposta risulta insoddisfacente: troppo poco per valutare interessante un film d’avventura. A questo punto, la conoscenza implicita incomincia a lavorare, e a cercare altri possibili motivi di interesse per il film in base ad esperienze precedenti e informazioni già note sul film: il regista e i suoi film precedenti, gli attori e le recitazioni che ci sono piaciute in passato, il nostro ultimo viaggio in America e cosa ci aveva colpito…

Prima di comunicarlo all’AI, noi stessi siamo spinti a focalizzare altri elementi del contesto e a ricordare caratteristiche ricorrenti. Questa è la parte che normalmente rimane sotto traccia, senza una piena consapevolezza, e senza la dovuta completezza. Del resto se fino a ieri facevamo solo qualche ricerca su Google per orientarci, questa attività veniva trascurata per non costarci troppa fatica. Quante volte, a questo punto, abbiamo deciso di vedere un film pieni di aspettative, per poi rimanere delusi?

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3. Il punto di vista del regista

Pescando nella memoria, ho quindi cercato su Google l’intervista che Fazio ha fatto a Salvatores e Favino (uno dei protagonisti, il capitano) per conoscere le motivazioni del regista nel realizzare il film. Ho scoperto così che il messaggio principale, secondo l’intenzione del regista e peraltro molto evidente nel film, manca completamente dalla scheda generata dall’AI. Prima gli autori del testo originale (Fellini e Pinelli) e poi il regista hanno voluto raccontare una storia a lieto fine, come ci si aspetta in una fiaba, in cui l’enfasi è sull’aiutare il prossimo in difficoltà, mentre il viaggio avventuroso dell’eroe è una metafora, neanche troppo velata, della vita, funzionale a evidenziare questo valore universale.

Un messaggio “ottimista”, ma non “buonista”, che “scalda il cuore”: colto da moltissimi spettatori e commentatori, non è affatto un messaggio nascosto o marginale, anzi connota inequivocabilmente tutto il film. È un messaggio che il regista ha voluto lanciare consapevolmente, proprio in risposta al clima di odio e di chiusura che sembra caratterizzare il nostro tempo. Un elemento che non poteva essere trascurato, soprattutto perché costituisce un tratto distintivo della poetica cinematografica di Salvatores.

L’AI, naturalmente, non possiede capacità di analisi autonome e originali. Avrebbe potuto individuare il video dell’intervista online (disponibile su YouTube) o quelle recensioni che citano questo aspetto del film e, solo dopo averle elaborate, avrebbe potuto dare a questo dettaglio il giusto rilievo nella scheda generata.

Ma davvero non era possibile (da parte mia, in questo caso) suggerire con il prompt una direzione migliore all’indagine dell’AI?

Effettivamente, le domande implicite che mi sono posto, sia durante la prima interrogazione (divergence) sia nelle successive (convergence), sono state: cosa distingue questo film da altri simili sul tema dell’emigrazione e della ricerca della felicità (citazione non casuale dell’omonimo film di Muccino)? In cosa si differenzia rispetto agli altri film di Salvatores? Cosa implica la scelta dell’attore Favino per il ruolo da protagonista, ovvero il capitano della nave che ha il potere di infrangere o assecondare il sogno dei due bambini?

4. Come rendere più efficace l’interazione con l’AI

Interagire con l’AI richiede una maggiore consapevolezza anche delle suggestioni, per rendere esplicito ciò che è implicito ed esprimere le sensazioni tacite con un linguaggio appropriato. La chiave, dunque, risiede in una maggiore consapevolezza di sé, nell’esercizio delle proprie capacità intellettuali e nell’ascolto delle proprie sensazioni ed emozioni umane. Non è forse questo un enorme valore aggiunto che l’Intelligenza Artificiale offre agli esseri umani?

Ovviamente, non si può trasferire all’AI un volume così vasto di informazioni fin dal primo prompt per orientare l’elaborazione della risposta nella direzione più interessante, senza che questa sia chiara fin dall’inizio. Né si può sperare che l’AI sia in grado di processare tutta l’informazione disponibile in rete, riconoscendo quella più pertinente, per quanto già svolga bene questo compito.

Cerchiamo di focalizzare quali capacità l’umano è chiamato a dimostrare.

4.1. Il criterio di valutazione delle risposte dell’AI

In questo caso, una generica analisi del film, per quanto completa in ogni aspetto del prodotto cinematografico, poteva rappresentare un buon punto di partenza, ma, come si è visto, non era sufficiente per mettere a fuoco alcuni aspetti fondamentali. Sarebbe utile esplicitare alcune domande che girano in testa, come: “Perché dovrei andare a vedere l’ultimo film di Salvatores? Cosa ha aggiunto Salvatores questa volta rispetto ai temi ricorrenti nei suoi precedenti lavori? In cosa si distingue questo film da altri che affrontano il tema dell’emigrazione clandestina?”

Take away: fornire all’AI maggiori informazioni sui criteri usati per valutare le risposte o sul contesto in cui le risposte devono essere utilizzate.

4.2. Rilevanti informazioni al contorno

Per quanto la curiosità su un film possa essere stimolata da molti elementi, avendo già visto film sullo stesso tema o dello stesso regista, è probabile che l’ultimo sorprenda o deluda rispetto ai precedenti. Sebbene i termini di confronto siano vividi nei ricordi quando si pone la domanda, è opportuno, se non necessario, fornire queste informazioni di contesto anche all’AI. È faticoso? Basta lasciare che sia l’AI stessa a recuperarle.

Rimanendo all’interno della stessa sessione, assicurandosi cioè che l’AI ricordi le risposte nelle elaborazioni successive, si possono porre domande come: “Ricordami quali altri film ha fatto Salvatores”, “Quali altri film sono stati girati recentemente sul tema dell’emigrazione clandestina”, “A quale altro regista italiano viene paragonato Salvatores e per quale motivo?”.

Take away: fornire all’AI filoni di indagine proponendo di effettuare confronti con situazioni che si valuta meritevoli di comparazione.

4.3. Riferimenti a modelli, schemi e pattern ricorrenti

Anche se la nostra passione per la cinematografia è particolarmente forte, difficilmente abbiamo creato mappe mentali per classificare tutte le informazioni in nostro possesso. Tuttavia, la nostra mente ha la capacità di stabilire connessioni e di ricordarle nel tempo, influenzando le nostre sensazioni durante la visione di un nuovo film, anche inconsapevolmente, o sorprendendoci con lucide associazioni e ritrovate emozioni.

Se ho visto altri film di Salvatores che mi sono piaciuti e che ricordo volentieri, può essere utile esternare questo apprezzamento. È difficile frugare nella memoria? Basta chiedere all’AI quali sono stati i film di maggior successo del regista. Nel 1992 Salvatores ha vinto l’Oscar per il miglior film straniero con “Mediterraneo”, che conclude un’ideale trilogia iniziata con “Marrakech Express” e proseguita con “Puerto Escondido”. Diventano così subito riconoscibili quei tratti ricorrenti della sua poetica che continuano a coinvolgerci anche dopo anni: atmosfere esotiche, trame avventurose, personaggi tragicomici e una sensazione di pace con il mondo.

Nel 2003, dopo una serie di film fortemente sperimentali che dimostrano una vivacità e un coraggio del regista fuori dal comune (soprattutto in Italia), un altro film che mi ha profondamente impressionato è “Io non ho paura”. Qui, lo sguardo limpido e a tratti magico dei bambini protagonisti scopre e riporta alla luce — in senso letterale oltre che metaforico — una realtà drammatica e orrida, insieme al lato oscuro del mondo degli adulti, compresi quelli appartenenti al cerchio più stretto. Il viaggio non è più geografico, ma si addentra nelle trame di una socialità compromessa; eppure, al centro della storia rimangono la solare leggerezza e l’ingenua bontà radicate nell’infanzia spensierata, tanto da garantirne il lieto fine.

Ce n’è già abbastanza per mettere a fuoco i confini dell’esplorazione della sua ultima opera, e per identificare cosa davvero ci piace e ci interessa. Non resta che esprimerlo: “Quali sono gli elementi di continuità relativi ai temi che caratterizzano la sua poetica cinematografica: il viaggio, l’altrove, la solidarietà?”, “Che posto occupa la fiducia nel genere umano in questo film di un regista ormai settantenne?”, “Quale genere cinematografico ha esplorato questa volta?”.

Take away: fare riferimento a schemi cognitivi o temi ricorrenti nell’ambito in esame per favorire la condivisione di una base concettuale comune per le domande e le risposte.

4.4. Il linguaggio come strumento di stimolo e verifica

Contesti complessi richiedono un linguaggio accurato per essere descritti o anche solo circoscritti. D’altra parte, l’AI è maestra nell’uso del linguaggio, quindi non c’è rischio di utilizzare un vocabolario troppo sofisticato o specializzato. Dopo aver ammirato una raccolta di opere di Diego Indraccolo, fotografo di scena nel film, presentate in un video per RAITunes (non commissionate per alcuna campagna di marketing), e notato il loro realismo unito all’empatia verso i soggetti ritratti, evidenziata da una luce naturale mai diretta, si possono formulare quesiti di approfondimento come:

[io] Le fotografie di Diego Indraccolo che si vedono nel video linkato, sono improntate ad un forte realismo anche se ammorbidito da una luce naturale e mai diretta. Come si concilia questo con le atmosfere fiabesche del film?

[ChatGPT] …La fotografia di Indraccolo cattura con precisione la Napoli del dopoguerra, evidenziando la povertà e la devastazione attraverso tonalità cromatiche spente e un’illuminazione morbida che sottolinea la realtà dei protagonisti. Questo approccio realistico crea un contrasto efficace con le sequenze ambientate a New York, dove i colori diventano più vivaci e l’illuminazione più brillante, riflettendo l’immaginario fiabesco dell’America come terra di opportunità e speranza. (FARODIROMA)

La transizione cromatica e luminosa tra Napoli e New York non solo sottolinea il cambiamento geografico, ma rappresenta anche il viaggio interiore dei protagonisti, amplificando l’aspetto fiabesco della loro avventura. L’uso di una luce naturale e mai diretta da parte di Indraccolo contribuisce a mantenere una coerenza visiva, permettendo allo spettatore di immergersi in una realtà che, pur essendo intrisa di elementi fantastici, conserva una base autentica e tangibile…

È importante ricordare che l’uso del linguaggio fornisce indizi sulla qualità dell’elaborazione da parte dell’AI e, di conseguenza, sulla sua affidabilità. Se nel testo generato troviamo frammenti presenti anche nella nostra domanda, sorge il legittimo dubbio che tra le fonti utilizzate per costruire la risposta sia stato incluso il testo stesso della domanda e che, in assenza di ulteriori elementi informativi, questo abbia finito per influenzare la risposta (un fenomeno noto come “bias di eco” o “bias di riflesso” dell’AI).

Poiché l’interazione con l’AI si svolge principalmente sul piano del linguaggio, anche in caso di argomenti complessi, è efficace prevenire bias e allucinazioni formulando domande dettagliate con padronanza linguistica, evitando ambiguità e suggerimenti impliciti. È utile, inoltre, richiedere che vengano esplicitate le fonti esterne o la spiegazione del ragionamento seguito per generare la risposta. Approfondire l’analisi utilizzando questi passaggi controversi come punto di partenza risulta così più semplice e opportuno.

Take away: usare il linguaggio come stimolo all’approfondimento ma anche come strumento di verifica della presenza di allucinazioni e altri tipi di bias nelle risposte generate.

Conclusione

Analizzare un film significa distinguere tra narrazione, estetica, simbolismo e contesto culturale: questo esercizio stimola la mente a riconoscere schemi e relazioni, anche in ambiti non pienamente dominati, che si rivelano competenze essenziali per affrontare sfide complesse in qualsiasi ambito.

In una prospettiva in cui le attività più semplici saranno delegate alle macchine, agli esseri umani sarà richiesto — per fortuna — di concentrarsi su questioni via via più complesse come, ad esempio, la personalizzazione dell’offerta commerciale tramite analisi dei dati dei clienti, l’implementazione di chatbot avanzati per il supporto clienti e il monitoraggio della reputazione online attraverso analisi semantica. In un crescendo che vede l’asticella sempre più alta: fino all’ottimizzazione dei processi aziendali tramite automazione intelligente, lo sviluppo di strategie di marketing basate su analisi predittive, oppure l’analisi dell’impatto etico dell’automazione sul lavoro aziendale e delle implicazioni legali dell’uso dell’AI.

In tutti questi ambiti risultano utili le buone pratiche emerse da questa breve analisi dell’ultimo film di Salvatores: la definizione di uno scopo, la delimitazione del perimetro di indagine, i riferimenti a modelli e schemi concettuali e la padronanza del linguaggio come strumento di interazione con l’AI.

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Gino Tocchetti

Gino Tocchetti / Driving Innovation and New Ventures @ Corporate Startup Ecosystem

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