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Tutta la Storia del genere umano è una continua affermazione di potenza materica, nessun passo avanti risolutivo è stato fatto in ordine sociale/esistenziale se non per brevi temporalità o con vaghe sfumature astratte di trascendenza surrogata.


L’Essere Umano ha una doppia natura:

una parte è legata alla immanenza, alla coessenzialità ineludibile della materia:
ciò che “È” sostanza,

una parte si identifica invece nella trascendenza, ciò che “sale al di là” (trans-ascendere), che va oltre l’algida materia

La costituzione materiale dell’Uomo (ossa, muscoli, organi) richiede sostentamento materiale (cibo, protezioni, cure)

La materia vive di materia

L’Uomo ha però anche parte che tende al trascendente

La potenza di coscienza, la capacità cioè di decodificare l’ambiente esterno, lo induce a formulare domande oltre la sostanza

Penetrare la trascendenza nella sua intima comprensione è impossibile o lo può essere solo affidandosi alla impalpabile dimensione fideistica

È in tale dimensione che nascono le risposte svelate e codificate in Culto, figlie dell’esplorazione del trascendente,
risposte però contraddittorie con il principio stesso di inviolabilità del trascendente

L’Uomo è per deduzione,animale immanente con vocazione trascendente

La realtà immanente prevale sempre in quota sull’immaginato trascendente

È infatti la “materia” l’urgenza prima e costante che l’Uomo deve quietare attraverso facilitatori esistenziali
(i beni materiali frutto dell’ingegno)

Il processo si ripropone dall’Ergaster al Sapiens poiché simbiotico con la loro urgenza materiale di sopravvivenza

Tutto il percorso evolutivo dell’Essere Umano è di fatto,un percorso che agisce nella concreta e assoluta immanenza

L'uomo sopravvive solo nell'immanenza

inoltre, l’assenza di un completo corredo di istinti classici animali, evidenzia la sua fragilità psicofisica, rendendo l’Uomo subordinato alla Emotività (e non alla ragione o all’istinto) da cui è governato

La fragilità è anche la pulsione all’esigenza di risposte “oltre”, in soddisfazione del trascendente che appare allora come esplorabile e rivelabile attraverso narrazioni culturali-filosofico-religiose ancestrali che educano l’Uomo al loro affidamento

“Fede”come certezza che “crede” nell’in-credibile, nell’in-esplorabile

Il culmine di questa analisi origina una dichiarazione cinica, al netto di ogni pessimismo o ottimismo, tuttavia densa di realismo in quanto episteme:

“l’immanente è il panis quotidianus concreto, necessario alla sopravvivenza materiale dell’Uomo dal quale esso dipende e a cui si rivolge per trarne beneficio, il trascendente inaccessibile si riduce ad astratto anelito in veste di placebico conforto”

dalla tesi ne discende il corollario:

“l’Uomo non potrà mai evolvere ad uno stato migliore di se stesso se non in ordine solo immanente (materiale)”

Del resto a ben guardare…

tutta la Storia del genere umano è una continua affermazione di potenza materica,


nessun passo avanti risolutivo è stato fatto in ordine sociale/esistenziale se non per brevi temporalità o con vaghe sfumature astratte di trascendenza surrogata

L’Uomo non può risolversi

Siamo ciò che siamo…

Macte Animo !


Pubblicato il 13 febbraio 2025

Guido Tahra

Guido Tahra / Human Being, Philosopher, Ted Speaker, Writer, Designer

gtara13@gmail.com