Ogni volta che sento qualcuno, come capita di frequente, tirar fuori l'accusa di LUDDISMO, mi torna in mente il breve, denso, lucido articolo di Thomas Pynchon apparso sul New York Times il 28 ottobre 1984, 'Is It O.K. To Be A Luddite?'
Bisogna scrivere, anche e sopratutto quando scriviamo a proposito di temi che sembrano nuovi e attualissimi, immaginando di essere letti tra vent'anni, cinquant'anni, cent'anni.
Solo così ci assumiamo l'onere di non essere superficiali, corrivi, vani cantori del tempo che sembra esserci ora, e che fugge sotto i nostri occhi.
Bisogna leggere, anche e sopratutto quando cerchiamo di conoscere temi che appaiono a prima vista nuovissimi, testi scritti venti, cinquanta o cent'anni fa.
Già allora qualcosa di ciò che oggi appare nuovo si era manifestato. Se un tema è importante, ha sempre un antecedente, una storia, delle radici.
Qualche frase dall'articolo di Pynchon:
"E' giusto essere luddisti? ? E a pensarci bene, comunque, cosa vuol dire essere luddista?"
"Sospettiamo immediatamente l'insicurezza dell'ego in persone che cercano di nascondersi dietro un gergo specialistico o fingono di disporre di un 'database' che li colloca oltre la portata di un profano".
"Hanno pensato di aver trovato in 'luddismo' un modo per definire politicamente reazionari e anticapitalisti coloro con cui non erano d'accordo".
"Ma ora viviamo, ci dicono, nell'era dei computer. Quali sono le prospettive per la sensibilità luddista?"
"La parola 'luddista' continua a essere applicata con disprezzo a chiunque abbia dubbi sulla tecnologia".
"Se il nostro mondo sopravvive, la prossima grande sfida a cui stare attenti arriverà quando le curve di ricerca e sviluppo nell'intelligenza artificiale, nella biologia molecolare e nella robotica convergeranno".
E' giusto essere luddisti?
Francesco Varanini
01 ottobre 2024
La parola "luddista" continua a essere applicata con disprezzo a chiunque abbia dubbi sulla tecnologia. I luddisti di oggi non hanno più a che fare con proprietari di fabbriche umani e macchine vulnerabili. Dovremmo tutti stare tranquilli e lasciare che le cose continuino, anche se, a causa della rivoluzione dei dati, diventa ogni giorno meno possibile ingannare chiunque in qualsiasi momento. Se il nostro mondo sopravvive, la prossima grande sfida a cui stare attenti arriverà quando le curve di ricerca e sviluppo nell'intelligenza artificiale, nella biologia molecolare e nella robotica convergeranno tutte.