“Occorre partire, consapevolmente, dalla situazione di noi umani entro il mondo: una condizione antropologica di “intersoggettività”, per la quale noi stiamo saldi assieme, o cadiamo assieme. In senso proprio, noi dialoghiamo, anzi siamo un colloquio, e non c’è modo migliore per poterci autodefinire, anche se l’espressione “siamo un colloquio” può sembrare ardita. Rammentando l’antica sapienza orientale, “siamo tutti come perle unite da un unico filo”[1]; perle preziose, tutte differenti ma similissime nella loro vertiginosa sequenza; se il filo si spezza, diviene difficile ricostituire il legame perduto, essendo quel vincolo altrettanto prezioso delle perle che annoda.” (Giuseppe Goisis, Intervista filosofica pubblicata su Stultiferanavis e SoloTablet)